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TIPOLOGIE POMPE A TRASCINAMENTO MAGNETICO
Le pompe a trascinamento magnetico appartengono alla categoria delle pompe ermetiche, come quelle a motore incamiciato, ed hanno in comune con queste il principio di funzionamento. Entrambe sfruttano un campo magnetico per trasmettere il moto alla girante in assenza di contatto con l’esterno della pompa e senza l’uso di una tenuta meccanica (un tempo premistoppa).
La loro invenzione risale agli anni 60’, e la si deve ad un costruttore tedesco che per primo lanciò sul mercato pompe ad azionamento magnetico, le quali ebbero da subito un discreto successo, poiché erano in grado di trasmettere potenze fino a 30kW, che per l’epoca parvero enormi.
Il fatto che questi dispositivi fossero molto voluminosi ed ingombranti, e che necessitassero di uno speciale giunto ad innesto centrifugo per evitare rotture di polarità all’avviamento, ne ridimensionarono il successo in quanto le pompe risultavano, molto costose oltre che ingombranti. Sebbene l’interesse commerciale e tecnico che queste pompe avevano suscitato fosse stato grande, in breve tempo l’idea venne abbandonata.
La tecnologia moderna, grazie all’introduzione di nuovi materiali magnetici, ha risolto gli inconvenienti che ne avevano menomato lo sviluppo e nel campo delle piccole-medie potenze le pompe a trascinamento magnetico possono ormai competere alla pari con le più tradizionali pompe a tenuta meccanica potendo vantare, rispetto a queste ultime, l’evidente vantaggio di essere perfettamente ermetiche. Questo ultimo fattore si rivela determinante nella scelta di una pompa destinata ad elaborare liquidi tossici o pericolosi.
Cerchiamo di comprendere meglio cosa sia il trascinamento magnetico.
E’ una trasmissione di potenza, senza contatto fisico, tra macchina motrice e macchina operatrice. È un sistema a tenuta completamente stagna (ovvero senza tenuta meccanica) e il moto si trasmette tramite due anelli magnetici coassiali montati uno sull'albero motore e l'altro sull'albero della girante. In uno stato di quiete i 2 campi magnetici sono in perfetto equilibrio tra loro. Appena, però, si applica una coppia al nucleo “motore” si va a perturbare tale equilibrio e il sistema, tentando di ripristinare l’equilibrio magnetico, risponderà mettendo in rotazione l’anello condotto al quale è collegato l’albero operatore.
Tra i due elementi magnetici viene interposto un elemento di contenimento
(detto BICCHIERE), che sigilla il gruppo di pompaggio. Il liquido è così
confinato all'interno della pompa, senza possibilità di emissioni.
Chiameremo inoltre MAGNETE ESTERNO l’anello motore e MAGNETE INTERNO l’anello condotto.
I moderni giunti magnetici sono di tipo sincrono, cioè caratterizzati dall'identica velocità di rotazione sia per l'albero motore che per quello
condotto; mentre i giunti di tipo asincrono sono composti da un nucleo magnetico in alluminio-nichelcobalto e da un rotore del tipo a gabbia di scoiattolo.
Quest’ ultimi sono ormai superati tecnologicamente, ed ora i moderni giunti magnetici utilizzano magneti in terre rare.
L’applicazione di tale tecnologia si è oramai affermata in svariati settori industriali ed è applicabile anche su pompe in materiale plastico. Tra i vari prodotti che si trovano sul mercato vi si affiancano anche pompe per le quali sono previste vere e proprie normative di riferimento. Nel caso di pompe destinate all’industria chimica, la normativa di riferimento europea è la DIN-24256 sostanzialmente corrispondente alla ISO-2858; quella americana è la ANSI-B73.1. Rubberplast fornisce pompe a trascinamento magnetico conformi a DIN-24256, ISO-2858, ANSI-B73.1. Queste normative stabiliscono vincoli dimensionali e strutturali. Nel caso di pompe per il settore raffinerie e petrolchimica la normativa di riferimento è la API-685 che non pone vincoli dimensionali ma strutturali e funzionali. Rubberplast fornisce pompe a trascinamento magnetico conformi ad API-685.